Open AI

“The best way to predict the future is to invent it.”
-ALAN KAY

Da questa citazione, nasce l’organizzazione no-profit per creare le condizioni necessarie affinché l’uomo possa trarre beneficio dall’ Intelligenza Artificiale Generale. L’organizzazione ha lo scopo di “collaborare liberamente” con altre istituzioni e ricercatori rendendo i suoi brevetti e ricerche aperti al pubblico. Co-fondata, tra gli altri, da Sam Altman e dallo stesso Elon Musk, preoccupati dai rischi esistenziali derivanti dall’intelligenza artificiale generale. OpenAI intende, prima di tutto, “contrastare le grandi aziende che possono guadagnare troppo potere attraverso il possesso di sistemi super-intelligenti, così come i governi che possono utilizzare le AI per ottenere il potere e opprimere i loro cittadini”.

DEFINIZIONE

Il termine Intelligenza Artificiale (IA) viene introdotto ufficialmente nel linguaggio informatico nel 1956. Durante il congresso del Darmouth College di Hannover, al quale partecipano i più importanti rappresentanti della nuova disciplina. Si designa una branca della scienza informatica ed ingegneristica che si occupa dell’individuazione di modelli per lo sviluppo di algoritmi che consentano alle macchine, o calcolatori, di emulare abilità intelligenti almeno in domini specifici.

GLI INIZI

Gli obiettivi iniziali dell’IA consistono nella creazione, nell’arco di 10 anni, di sistemi informatici in grado di:

  • Battere un campione mondiale di scacchi;
  • Dimostrare importanti teoremi matematici;
  • Render conto delle principali teorie del comportamento umano.

Oggi, a oltre 60 anni di distanza, l’unico dei traguardi ad essere effettivamente stato raggiunto è quello della vittoria di un computer su un campione mondiale di scacchi. Nel 1996, il supercomputer della IBM, Deep Blue ha battuto Gary Kasparov.

 

LA RICERCA

Tra i suoi settori d’indagine più rilevanti, vi sono:

  • I metodi per risolvere problemi in situazione di dubbio (problem solving);
  • La capacità di comprendere ed elaborare il linguaggio naturale(Natural Language Processing);
  • L’apprendimento automatico (machine learning), come nel gioco degli scacchi;
  • La rappresentazione della conoscenza e il ragionamento automatico in maniera simile a quanto fatto dalla mente umana;
  • La pianificazione (planning);
  • La cooperazione tra agenti intelligenti, sia software sia hardware (robot).

La disciplina dell’I.A. è divisa in diverse aree di pensiero fondamentali:

   L’ Intelligenza Artificiale Forte

Un computer correttamente programmato può essere veramente dotato di un’intelligenza pura, non distinguibile da quella umana.
L’idea alla base di questa teoria è il concetto che risale al filosofo empirista inglese Thomas Hobbes, che sosteneva che “ragionare non è nient’altro che calcolare”: la mente umana è dunque il prodotto di un complesso insieme di calcoli eseguiti dal cervello.

   L’ Intelligenza Artificiale Debole

Un computer non potrà mai essere equivalente ad una mente umana, ma potrà solo simulare alcuni processi cognitivi umani senza riuscire a riprodurli nella loro totale complessità.

   L’ Intelligenza Artificiale Generale

Un computer capace di replicare completamente l’intelligenza umana, solitamente chiamata Intelligenza Artificiale Generale (AGI), e che abbia coscienza di sé.

 

La parte della ricerca che preoccupa sia gli scienziati che il mondo intero (tra cui anche l’imprenditore sudafricano) e fanno sorgere domande sulla nostra capacità di gestire queste intelligenze, è rappresentato dalla singolarità tecnologica, ovvero il momento storico nel quale l’IA non sarà più prevedibile, in quanto i sistemi di IA saranno in grado di migliorare esponenzialmente ed infinitamente se stessi.

Pubblicato da scc

Nato nel 1999, a Napoli, attuale studente del liceo IIS "E. Mattei" di Vasto, nel mio quinto anno di studi, presento la mia tesina in formato digitale, sperando che sia di gradimento.